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31 luglio la conquista del K2: il ricordo di un'impresa titanica

31 Luglio 2021
Feliciana Mariotti
Cultura e mondanità

lacedelliLa spedizione sul K2 è stata un’impresa titanica, una storia affascinante che ci racconta tutta la passione dell’uomo per la montagna, per la sua bellezza, ma anche i suoi lati “oscuri”. Ostacoli che diventano, nella salita, una sfida con se stessi - ha commentato il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina.

Per Cortina è motivo di orgoglio che questa impresa sia legata anche al nome di un ampezzano, un membro degli storici Scoiattoli, un alpinista che è stato protagonista di numerose imprese in alta quota e ha tracciato vie di arrampicata origina- li e di elevata difficoltà, testimoniando il suo grande amore per le nostre Dolomiti e per tutte le montagne del mondo.

Era il 31 luglio 1954 quando l’alpinista ampezzano Lino Lacedelli con Achille Compagnoni conquistava il K2, arrivando a toccare la cima della seconda montagna più alta al mondo.

Lacedelli faceva parte del Gruppo Rocciatori gli Scoiattoli, nato nel 1939 a Cortina d’Ampezzo, formato da alpinisti non professionisti e tuttora attivo nella sfida e alla scoperta delle meravigliose Dolomiti Unesco. Un’impresa straordinaria (soprattutto considerando i mezzi a disposizione ai tempi) che ancora oggi, a più di mezzo secolo di distanza, fa parlare di sé.

A condividere quest’esperienza estrema della durata di circa due mesi, con Lacedelli e Compagnoni, una squadra di trenta persone (tra queste Walter Bonatti e Amir Mahdi, il cui contributo si è rivelato fondamentale per la riuscita dell’impresa) guidata da Ardito Desio e patrocinata dal Club Alpino Italiano, dal Consiglio Nazionale delle Ri- cerche, dall’Istituto Geografico Militare e dallo Stato. La via che li ha con- dotti agli 8.611 metri è lo “Sperone degli Abruzzi”, lungo il quale sono stati posti nove campi (i primi allestiti tra fine maggio e inizio giugno), oltre al campo base e al bivacco finale Bonatti-Mahdi.

© il Notiziario di Cortina

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