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Oggi 11 novembre San Martino, patrono di Belluno

11 Novembre 2021
Feliciana Mariotti
Attualità

San MartinoOggi, giovedì 11 novembre, è San Martino. Tutti conoscono l’episodio legato a questo santo: la condivisione del suo mantello di soldato con un povero. Martino è un soldato romano, non cristiano, che un giorno incontra sulla sua via un anziano infreddolito a cui decide di donare metà del suo mantello di lana.

Questo suo gesto altruista viene premiato con la comparsa di un caldo sole estivo, conosciuto come la famosa estate di San Martino e dall’apparizione di Cristo in sogno.

Famoso è il dolce tipico veneziano legato a questo Santo. Si prepara l’11 novembre in ricorrenza appunto della festa del santo e secondo la tradizione andrebbe regalato tra morosi (fidanzati).

Raffigura San Martino che impugna la sua spada a cavallo del suo destriero e consiste in un grande biscotto di pasta frolla guarnito da glassa colorata e cioccolatini.

Perché è stato scelto proprio san Martino come patrono della città di Belluno? Storia e tradizione si intrecciano, ai racconti locali si uniscono gli scritti dello storico bellunese Giorgio Piloni. Sarebbe stato il vescovo di Belluno, Felice, a decidere di dedicare la Cattedrale al santo nel 547 dopo essere guarito da una malattia agli occhi grazie all’olio del tempio del beato Martino a Ravenna. 

Scrive infatti lo storiografo Piloni all’anno 548: «Fioriva [Venanzio] Fortunato vescovo di Pottiers ed era Felice vescovo di Belluno amicissimo di questo Fortunato, il quale ritrovandosi con Fortunato in Ravenna con gran dolore degli occhi, fu fatto sano con l’oglio che ardeva nel tempio del beato Martino; in memoria del qual glorioso Santo ordinò che fosse dedicato il tempio maggior della cittade a Santo Martino.

Fu questo Episcopo Felice sepolto nella chiesa di Santa Maria di Val de Nere nel villaggio di Bolago, territorio bellunese, dove si era ridotto ad habitare per fuggire i bellici tumulti e per star lontano dalli Arriani» (Historia della Città di Belluno, cit. ibidem). Non c’è unanime consenso tra gli storici nell’interpretare questa notizia, visto che la stessa guarigione è ricordata da Paolo Diacono per un omonimo vescovo di Treviso, lui pure amico di Venanzio Fortunato (cfr. Historia Langobardorum II.13). Ad ogni modo, l’antico vescovo di Tours divenne il patrono della città e della diocesi bellunese.

Per la solennità di san Martino, a Belluno, in Cattedrale, come ogni anno si è celebrata oggi alle 10.00 la solenne Eucaristia, presieduta dal Vescovo Renato Marangoni.

San Martino segnava per i mezzadri il momento in cui scadevano i contratti e si dovevano quindi spostare per trovare un nuovo lavoro.

A Belluno, dove la mezzadria non era diffusa, San Martino segnava la fine dei lavori in campagna per l’inizio dell’inverno. Per celebrare questo momento, oltre alla fiera nel capoluogo di provincia, in diverse zone è ancora diffusa la tradizione che vede i bambini passare per le case bussando alle porte e cantando canzoni e recitando filastrocche in cambio di dolci e frutta secca, per ricordare la generosità del santo. Sì perché san Martino è ricordato proprio per la sua grande generosità.

Domenica 14 novembre, alle ore 10.45, a Belluno si tiene il Concerto di San MartinoAl mattino la Filarmonica di Belluno 1867 offrirà alla cittadinanza il tradizionale concerto con alcuni brani, per poi DSC 0015lasciare spazio al Corpo Musicale Comunale di Sedico, nella splendida cornice di una delle piazze più belle e caratteristiche di Belluno: Piazza Duomo, con i suoi palazzi storici e il suo Duomo.

Chi passeggerà lungo le vie del centro, nella festosità della fiera e l’allegria delle bancarelle, sarà accompagnato da buona musica, che potrà fermarsi ad ascoltare.

© il Notiziario di Cortina

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