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Il 12 agosto, a Borca di Cadore, incontro su Giovanna Zangrandi

10 Agosto 2023
Feliciana Mariotti
News

Giovanna ZangrandiSabato  12 agosto alle ore 18.00 a Villanova di Borca di Cadore, in via Giovanni Zangrandi, avrà luogo un incontro su "Giovanna Zangrandi a Borca di Cadore tra scrittura e vita", a cura di Giovanni Grazioli.

 Nata Alma Bevilacqua, usò vari pseudonimi tra cui di Alda Bevilacqua, Il Falco (1943-1945), Anna Labanti, Anna Monego, Gianna Zanti, Giovanna Zangrandi (quest’ultimo venne usato definitivamente a partire dal 1952). Figlia di Gaetano Bevilacqua, di professione veterinario, e di Maria Tardini, casalinga, nacque il 13 giugno 1910 a Galliera (Bologna). Scrisse per la rivista "Cortina" e altre pubblicazioni. A suo nome uscirono diversi libri.

Clicca qui per scaricare la locandina 2Giovanna frequentò dapprima il ginnasio statale, ma in seguito al suicidio del padre avvenuto il 12 settembre 1923, si trasferì a Bologna insieme alla madre dove scelse di frequentare il liceo classico «Galvani».

Conseguì la maturità classica nel 1929 e successivamente si iscrisse alla Facoltà di Chimica presso Università degli Studi di Bologna, conseguendo la laurea il 23 ottobre 1933 con votazione di 108/110. Il 7 dicembre dello stesso anno ottenne presso la stessa università il diploma in Farmacia con votazione di 75/90.

Negli stessi anni trascorse le vacanze in Cadore, compiendo scalate spesso pericolose e sciando sui pendii più ripidi. Il 30 ottobre 1937 Giovanna fu costretta ad affrontare un altro grave lutto, quello della madre, che la segnò profondamente e la portò a recidere i legami con il luogo d’origine e con la famiglia paterna di cui alcuni membri erano affetti da disturbi psichiatrici, che lei temeva di aver ereditato. Si trasferì quindi a Cortina d'Ampezzo (Belluno) e abbandonò definitivamente il nome di battesimo Alma Bevilacqua, dichiarandosi «cadorina d’adozione».

Nel dopoguerra fondò e diresse la rivista «Val Boite. Settimanale del Comitato di Liberazione Nazionale di Cortina e della Val Boite», ma l’attività giornalistica si ridusse già negli anni Cinquanta. Nel 1951 cessò anche l’attività di gestione del rifugio, che venne ceduto al Club Alpino Italiano (CAI), in seguito Giovanna ritornò a vivere a Cortina dove per sostentarsi svolse diverse mansioni.

Nel 1957 acquistò un terreno nella località di Borca di Cadore, situata sotto le falde dell’Antelao, e vi costruì una piccola abitazione dove si trasferì in compagnia del cane Attila a cui dedicò la raccolta di racconti «Anni con Attila», pubblicata da Mondadori nel 1966, dove si affrontano i temi della solitudine, della malattia e della morte.

Nel 1960 le venne diagnosticato il morbo di Parkinson, ma nonostante le complicazioni via via maggiori, continuò l’attività di scrittura.

© il Notiziario di Cortina

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