Fondazione Cortina: Stefano Longo sulla pista di bob
Sono davvero amareggiato per la decisione di non procedere con la realizzazione della nuova pista “Eugenio Monti” a Cortina d'Ampezzo. Ritengo sia una grandissima sconfitta come paese ospitante ma soprattutto per gli atleti italiani e stranieri che avrebbero potuto contare su un impianto all'avanguardia per avvicinarsi a queste discipline, allenarsi e gareggiare ad alto livello, supportati dallo storico Bob Club Cortina. 36 sono le medaglie Olimpiche maschili e femminili che si sarebbero potute assegnare a Cortina agli atleti partecipanti alle prove di Bob, Skeleton e Slittino durante i Giochi del 2026.
Foto: ©Pentaphoto
Ora è il momento di tenere la barra a dritta per non perdere altro tempo prezioso mettendo davvero a fattore comune la grande tradizione sportiva che il Veneto e il Bellunese possono vantare. Cortina è una delle due città ospitanti dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici - non dimentichiamolo - qui abbiamo tutte le competenze e le capacità per ospitare anche altre specialità affinché “Olimpiadi diffuse” non si traduca in una inutile dispersione di energie e capitale umano.
Fondazione Cortina, assieme a tutti gli altri attori del territorio, ha già dato prova di saper gestire con successo gare internazionali di diverse discipline, non voler sfruttare appieno queste capacità sarebbe miope e dannoso per la buona riuscita dell’evento e per la legacy di lungo periodo che esso porta con sé. Accantonata la delusione è il momento di guardare avanti così come è altresì importante che i lavori iniziati per demolire la vecchia pista intitolata al campione olimpico Eugenio Monti siano conclusi al più presto riqualificando l’area in termini ambientali e funzionali, qualunque sia la sua futura destinazione. Come ogni discesista sa bene, bisogna sempre superare una porta avendo già impostato quella successiva, noi siamo già pronti a cogliere la prossima sfida.
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