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Questa sera sulla Tofana di Rozes IL RAGGIO DI STEFANO CAGOL

06 Marzo 2013
Feliciana Mariotti
Archivio 2013
  Le dita sono incrociate e il volto rivolto alla parete sud della Tofana di Rozes nella speranza di vedere la luce. Nonostante le condizioni meteo sfavorevoli, Stefano Cagol, artista trentino, cercherà di farcela. Non si farà prendere dallo sconforto. Dal furgone, alle 18.30, “sparerà” un fascio di 15 chilometri di luce densissima. Quest’opera si chiama La fine dei confini ed è una sorta di viaggio iniziato sulla diga del Vajont e, dopo 5 mila chilometri attraversando ben 7 nazioni, si concluderà al Polo Nord. Significativo il luogo dove è partito il tutto: la diga del Vajont, laddove c’è stata la catastrofe, simbolo 50 anni dopo di una rinascita, di un luogo vitale, di una culla di nuove immagini. Fondamentale il messaggio celato: il raggio di Cagol è un invito a guardare oltre, a sollevare la testa e lanciare uno sguardo verso il futuro.

© il Notiziario di Cortina

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