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Il sindaco di Cortina Andrea Franceschi difende il Cda del BIP GSP

11 Gennaio 2013
Feliciana Mariotti
Archivio 2013
(c.s.) Il Sindaco di Cortina d’Ampezzo Andrea Franceschi difende il Cda alla guida del servizio idrico provinciale Bip Gsp da quella che definisce “l’intrusione della politica nelle decisioni interne di un’azienda in via di risanamento”. La vicenda nasce dall’opposizione espressa da alcuni primi cittadini alla notizia del siluramento di due dirigenti dell’azienda partecipata da 67 Comuni del bellunese. Il presidente Mario Leonardi ha, infatti, deciso per il licenziamento del direttore amministrativo Albino Belli e il ridimensionamento del direttore tecnico Sergio Dalvit. Ora alcuni sindaci chiedono un confronto a livello di Consiglio d’Amministrazione e rivendicano il diritto di influire sulle scelte della società. A rischio di far arrabbiare qualcuno, il Sindaco di Cortina d’Ampezzo non le ha mandate a dire schierandosi nettamente a favore dei tecnici messi alla guida della Bim Gsp e rivendicandone l’autonomia dalla politica. “Parliamo del Bim Gsp? - ha annunciato sulla sua pagina Facebook - I Sindaci in meno di 10 anni hanno fatto un buco di 83 milioni di euro (circa metà per un eccesso di investimenti e metà per debiti verso soggetti diversi, tra cui proprio i Comuni). La scorsa primavera, per cercare di uscirne in qualche maniera, i cittadini e le imprese sono stati stangati con un rialzo significativo delle tariffe dell'acqua. Cortina votò contro - ricorda il Sindaco della Regina delle Dolomiti, - ma questo non bastò a cambiare la decisione. Poi, finalmente invece dei politici nel Cda sono entrati 3 professionisti e il nuovo presidente Leonardi, dopo aver fatto predisporre un'analisi accurata sulla struttura, ha presentato un credibile progetto di risanamento e ha iniziato a fare delle scelte. Scelte anche molto forti, alcune delle quali sono condivisibili, altre meno - io stesso ho stima di Belli e di Dalvit - ma quando si decide è così e non si può sempre accontentare tutti. Soprattutto quando si tratta di rimettere in careggiata una società sull'orlo del baratro, qualcosa bisogna pur cambiare. O vogliamo fare come nel Gattopardo, dove si cambia tutto per non cambiare nulla?". “Ma ecco che, appena qualche cambiamento viene apportato, invece di lasciar lavorare il nuovo presidente per giudicarlo poi dai risultati, alcuni Sindaci si mettono di traverso e, senza avere competenze specifiche, vogliono decidere l'organigramma e l'organizzazione interna della società. Come se Moratti avesse dettato la formazione e i metodi di allenamento a Mourinho... Credo - conclude Franceschi - che ci voglia maggiore umiltà. Noi Sindaci non possiamo essere tuttologhi ed è meglio che la politica stia fuori dalla gestione del Bim Gps. Anche perché la storia recente ci insegna che, quando si intromette, finisce per fare più danni della grandine e, a rimetterci, si ritrovano sempre i cittadini e l’efficienza dei servizi erogati”.

© il Notiziario di Cortina

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