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Piano per la sicurezza degli attraversamenti faunistici

22 Novembre 2022
Feliciana Mariotti
Cultura e mondanità

Lupo Investito in Val di ZoldoSulla rete stradale bellunese si verifica in media un incidente al giorno con ungulati. Un problema su cui oggi (martedì 22 novembre) si è incentrato un tavolo tra Provincia e Veneto Strade. Una riunione preliminare per definire modalità e luoghi di intervento per i cosiddetti “attraversamenti faunistici”, unico sistema in grado di mettere in sicurezza i tratti stradali interessati dal fenomeno dei passaggi di ungulati, e più in generale della fauna selvatica.  «Ne esiste già uno, realizzato sulla Sp1 tra Belluno e Levego. Dalla strada non si vede ma funziona, dato che negli ultimi anni non si sono più verificati investimenti di animali selvatici in quell’area» spiega il consigliere provinciale delegato a caccia e pesca, Franco De Bon. «L’intenzione è di realizzare un attraversamento l’anno sulla rete stradale di competenza, in modo da aumentare il grado di sicurezza della nostra viabilità. Da qui il dialogo con Veneto Strade, per individuare prima di tutto le modalità di intervento e il luogo più idoneo per un nuovo attraversamento nei prossimi mesi».

Il programma proposto dalla Provincia prevede di realizzare un attraversamento già il prossimo anno, in via sperimentale, seguendo la cartografia realizzata dagli uffici di Palazzo Piloni, che individua le aree maggiormente interessate dal fenomeno del passaggio della fauna selvatica (soprattutto cervi e caprioli). Veneto Strade ha assicurato massima collaborazione, con un finanziamento già disponibile di circa 400mila euro. «Abbiamo un contributo del Ministero dei Trasporti per una messa in sicurezza da ungulati in Sinistra Piave» spiega l’ingegner Michele Artusato, direttore operativo di Veneto Strade per il comparto di Belluno. «Con la Provincia individueremo le aree più sensibili al problema degli attraversamenti e poi prepareremo una progettazione. Ovviamente studieremo la situazione anche lungo la Sr203 Agordina, dove però la componente idraulica data dal Cordevole presuppone studi più ampi e la necessità di realizzare - insieme al passaggio faunistico - anche delle zone di espansione del corso d’acqua».

«La sicurezza è una componente fondamentale nella gestione delle strade e il fatto che si verifichi un incidente al giorno con la fauna selvatica impone interventi in grado di ridurre il rischio» sottolinea Fabio Luchetta, consigliere provinciale con delega alla viabilità. «La Provincia sta affrontando la questione già da tempo, con studi e monitoraggi; adesso entriamo nella fase operativa, consapevoli in ogni caso che percorrere le strade di montagna richiede sempre un certo grado di prudenza».

© il Notiziario di Cortina

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