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150 anni delle Guide Alpine di Cortina d'Ampezzo

19 Agosto 2021
Feliciana Mariotti
Attualità

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Paolo Tassi, Marco Spazzini e Luca Dapoz (Foto ©Feliciana  Mariotti)

È stato presentato il giorno di Ferragosto, festa delle Guide Alpine, nella Conchiglia di piazza Angelo Dibona, il documentario realizzato da Alessandro Manaigo e dalle guide Franco Gaspari e Paolo Tassi in occasione dei 150 anni dell'istituzione delle Guide Alpine di Cortina.

Importazioni 1 di 1 4È un documentario emozionante - ha esordito Paolo Tassi durante la presentazione-, una storia ‘scritta’ con il cuore, un biglietto da visita per il nostro paese e una fonte d’ispirazione per le giovani guide.

Non è stato facile sintetizzare in un filmato 150 anni di storia - ha anticipato il presidente del Gruppo Guide Alpine di Cortina Luca Dapoz -, abbiamo dovuto selezionare diverse testimonianze. Il risultato che ne è uscito vuole essere un omaggio a quelle guide che non ci sono più e hanno dato un grande contributo alla storia dell’alpinismo.

Luca Dapoz e Paolo Tassi (Foto ©Feliciana  Mariotti)

È per me un dovere e sono orgoglioso di essere vicino alle Guide Alpine - ha dichiarato nel suo intervento il sindaco Gianpietro Ghedina -. 150 anni sono tanti per le Guide che nacquero in estate, grazie ai primi ospiti internazionali che vollero scalare le nostre meravigliose montagne.

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(Foto ©Feliciana  Mariotti)

Più di un mese fa ero sul monte Bianco per festeggiare i 200 anni delle Guide Alpine di Chamoniz. Noi li seguiamo a ruota, ci auguriamo fra 50 anni di festeggiare la cifra tonda anche se saremo invecchiati - ha detto il presidente delle Guide Alpine del Veneto Marco Spazzini.

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... Un momento del documentario mentre parla Lorenzo Lorenzi, Scoiattolo e guida alpina... (Foto ©Feliciana  Mariotti)

Il documentario raccoglie le testimonianze di Lorenzo Lorenzi, Franco Gaspari, Carlo Gandini, Bruno Pompanin Dimai, Mario Dibona Moro, Nadia Dimai, Luca Dapoz e dà uno spaccato della storia dell’alpinismo dagli esordi ai giorni nostri. Vedendolo si è appreso che la Guida è un alpinista solitario e non può essere protetto da alcun cliente, svolge una professione difficile e rischiosa. Agli esordi fondamentale furono la bellezza del sito, i collegamenti stradali, che agevolarono l’arrivo dei forestieri, e la presenza delle Osterie, come erano chiamate un tempo le locande. Primo a esplorare in Verticale le cime fu il viennese Paul Grohmann che con Francesco Lacedelli Checo da Melerès salì la Tofana di Mezzo nell’agosto 1863 iniziando l'era dell'alpinismo dolomitico nella Valle d’Ampezzo.

Importazioni 1 di 1 3Nonostante Checo da Melères sia tuttora considerato, soprattutto dagli autoctoni, la prima guida alpina di Cortina d’Ampezzo, per la nomina ufficiale di Guida bisognerà aspettare il 26 luglio del 1871, data in cui venne rilasciato il primo Libretto di legittimazione per il servizio di guida di montagna nel Tirolo e nel Vorarlberg, ovvero il vero documento che autorizzava le guide a praticare il mestiere. Il primo Libretto fu assegnato a Fulgenzio Dimai Dèo.

(Foto ©Feliciana  Mariotti)

Agli esordi si parlò di alpinismo avventuriero e diverse furono le guide che portarono rinomati clienti in vetta, come Alberto I, terzo re dei Belgi. Angelo Dibona, simbolo delle guide ampezzane salì le cime anche fuori delle Dolomiti, La guida a quel tempo era stimata , rispettata e guadagnava molto. Il primo luglio 1939 nacque la Società degli Scoiattoli, un gruppo di dilettanti che riuniva bravi alpinisti e guide alpine. Gli Scoiattoli salirono anche cime fuori casa spingendosi in Ecuador, Alaska, Himalaia e Africa. A Cortina d’Ampezzo sorse un piccolo ufficio delle Guide. Nel 1956/’57 nacquero le vie ferrate. La seggiovia 5 Torri, progettata nel 1962/63, sorse per volontà di 11 guide, il Rifugio Scoiattoli grazie a Lorenzo Lorenzi e Giusto Zardini. All’attività estiva si aggiunse quella invernale con le ciaspe e l’arrampicata su ghiaccio. Bisogna attendere il mese di luglio 1994 per avvalersi della professionalità della guida alpina donna: Nadia Dimai. Da allora se ne sono aggiunte altre.

Vedere l’espressione del volto appagato e cogliere l’entusiasmo e la felicità in chi arriva in cima dà soddisfazione e ripaga tantissimo dal lavoro instancabile delle guide alpine, un'attività svolta con passione e professionalità.

© il Notiziario di Cortina

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