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IERI É MANCATA IDA BARBARIGO CADORIN: PITTRICE NOTA A CORTINA

16 Gennaio 2018
Feliciana Mariotti
Archivio 2018
Ida Barbarigo Cadorin e il marito Anton Zoran Music
 Ieri, nel bel Palazzo sul Canal Grande, è scomparsa Ida Barbarigo, classe 1925. Figlia di Guido Cadorin, era l'ultima erede della dinastia veneziana che ha dominato la scena artistica, in tutte le sue espressioni, dalla seconda metà dell’Ottocento: i genitori dipingevano, lei stessa era pittrice e moglie di Anton Zoran Music. Amante dei ritratti veri o inventati.
Prese parte ad alcune mostre a Venezia: tra cui quelle organizzate dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Nel 1942 un suo quadro venne selezionato per un concorso di giovani artisti alla Biennale di Venezia. 
Dal 1942 al 1946 frequentò i corsi dell’Accademia di Belle Arti sotto la direzione del padre. Le opere di questo periodo già contengono i temi che affronterà in seguito: le sedie, le loro imprevedibili architetture nella città e i personaggi seduti negli spazi vuoti, unici monumenti moderni nella città antica.
Frequentò artisti come de Chirico, Bontempelli e De Pisis e dopo la guerra intraprese numerosi viaggi in Europa, in particolare in Svizzera e Francia.
Nel 1949 sposò Anton Zoran Music e iniziò a soggiornare alternativamente tra Parigi e Venezia.
Nel 1955 partecipò per la prima volta al Salon de Mai, al quale presenziò pure nel 1956, 1961, 1966, 1972 e 1980. Tra le mostre principali si ricordano: la collettiva presso la Galerie de France a Parigi nel 1956, la personale alla Galleria Saletti a New York nel 1959 e, l’anno successivo, l’ampia personale alla Galleria d’Arte Moderna di Fiume.
L’esposizione, a carattere itinerante, si spostò poi a Lubiana e Zagabria nel 1961. Nel 1962 con la mostra "Sei Pittori di Parigi" si riunirono a Cortina d'Ampezzo Barbarigo, Gischia, Music, Pignon, Pulga e Scialoja; nel 1964 "6 Pariser Maler" a Norimberga includono Barbarigo, Anna-Eva Bergman, Gischia, Hartung, Music e Pulga. Successivamente Ida Barbarigo organizzò regolarmente mostre personali a Venezia, Basilea, Milano, Braunschweig, Londra, Bologna e Parigi. 

Ida Barbarigo Cadorin: “Spiaggia Rossastra Verticale”, (1988), – olio su tela – Asta 72° Asta di Arte Moderna e Contemporanea – Fidesarte – Casa d’aste
Nel 1968 vinse un premio alla Biennale di Menton, mentre l’anno dopo iniziò la collaborazione con la Grosvenor Gallery di Londra dove, nel 1971, allestì una personale.
Nel 1970 René de Solier le dedicò la monografia Sedie e Guardoni (Venezia, Alfieri, 1970). Del 1972 è la retrospettiva al Musée d¹Art Moderne de la Ville de Paris, nello stesso anno venne pubblicata da Jacques Lassaigne la monografia Barbarigo («Le Musée de Poche», Paris, 1972). Nel 1975 e 1976 allestì due personali, rispettivamente alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia e alla Galerie de France a Parigi. 
Nel 1978, anno in cui partecipò alla Biennale, Ida Barbarigo tornò a stabilirsi a Venezia, mantenendo un appartamento a Parigi, in Rue du Bac. Nel 1980, Music e Ida si stabilirono all’ex Palazzo Balbi-Valier, vicino all'Accademia di Venezia ed è in quell'anno che Giuseppe Mazzariol scrisse la monografia Fiori e persecutori di Ida Barbarigo (New York, Patti Birch, 1980). Nel 1982 partecipò a una mostra organizzata alla Haus der Kunst a Monaco.
Tra il 1991 e il 1994 fu impegnata con due personali rispettivamente a Ginevra e Parigi, prima di approdare nuovamente alla Biennale di Venezia nel 1995. Tra il 1996 e il 2000 allestì mostre personali tra Venezia, Cortina d’Ampezzo, Neuchâtel, Bologna e Bilbao. Nel 2002 fu al Museo Civico di Palazzo Te a Mantova e nel 2004 all’Istituto d’Arte Moderna di Valencia. Nel 2005 scomparve Anton Zoran Music. Nell’ultima fase si dedicò a un nuovo soggetto, gli androidi, che aveva denominato «I terrestri».
Lo stesso quadro "Spiaggia Rossastra Verticale", 1988 è stato esposto alla Farsettiarte e alla Galleria Contini. Le sue opere, le opere del padre Guido Cadorin e del marito Anton Zoran Music sono passate e continuano a ricordare la figura sua, di suo padre e di suo marito a Cortina d'Ampezzo, grazie alla Galleria Contini. Riccarda Grasselli Contini ricorda che, in più di trent'anni, Stefano Contini  le ha dedicato moltissime mostre e al matrimonio erano presenti al loro tavolo sia Ida che Anton Zoran.
Ciao Ida!
Feliciana Mariotti

© il Notiziario di Cortina

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