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Domani, 27 dicembre, alla Farsettiarte inaugurazione della mostra: “GIACOMO BALLA: LA NUOVA MANIERA 1920-1929”

26 Dicembre 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014
In questi ultimi anni, sia in Italia che all’estero, sono state allestite diverse esposizioni e pubblicate ampie monografie, che hanno approfondito gli studi sulla nascita e sui primi anni del Futurismo, dalla fondazione, avvenuta il 20 febbraio 1909, alla fine della prima guerra mondiale, fatta eccezione per la seconda fase che copre i due decenni tra le due guerre. Il periodo non è ancora stato adeguatamente studiato e valorizzato né dagli studiosi, né dal pubblico di appassionati d’arte. Un contributo fondamentale per meglio capire lo sviluppo e l’evoluzione creativa di uno dei maggiori esponenti del movimento Futurista viene dato dalla mostra “Giacomo Balla - La nuova maniera 1920-1929”, curata da Elena Gigli e proposta dai galleristi Frediano e Franco Farsetti dal 27 dicembre al 10 gennaio a Cortina d’Ampezzo. Alla Farsettiarte, in Largo Poste - piano rialzato - vengono esposte circa venti opere, che testimoniano in maniera chiara il metodo di lavoro e le linee portanti della produzione artistica del pittore torinese. Il nucleo centrale della mostra è costituito da dieci bozzetti a tempera su carta intelata, dipinti tra il 1925 e il 1929, già appartenuti a Casa Balla a Roma e successivamente acquistati da un collezionista privato lombardo. Sono ottimi esempi dell’astrattismo di Balla degli anni Venti, caratterizzato da uno spiccato dinamismo delle linee, unito a una notevole energia espressiva, resa grazie a un uso particolarmente felice del colore. Balla realizza lavori agili, dinamici, comodi, variabili e colorati, il segno tangibile della nuova energia che anima l’uomo proteso verso il futuro. Per l’artista la pittura futurista italiana, essendo e dovendo essere sempre più un’esplosione di colore, non può essere che “giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bianco, dinamica, violenta, interventista”. La mostra di Cortina, che viene inaugurata domani, sabato 27 dicembre alle ore 18.30, individua il metodo di lavoro di Giacomo Balla e fa capire i procedimenti tecnici e compositivi che lo hanno portato alla realizzazione delle sue opere. Vicino ad alcuni bozzetti vengono esposte le opere di riferimento, così da creare un’ottima opportunità per un confronto diretto tra la fase iniziale e l’esito finale dell’opera d’arte che vuole anche essere un approfondimento su opere che escono dal chiuso del quadro e, grazie a un vibrante sistema di corrispondenze, arrivano all’osservatore attraverso un principio predicato dal movimento. Feliciana Mariotti

© il Notiziario di Cortina

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