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PISCINA: BOTTA E RISPOSTA TRA IL SINDACO DI CORTINA E IL COMITATO CIVICO

27 Marzo 2013
Feliciana Mariotti
Archivio 2013
È in distribuzione, a cura del Comitato Civico Cortina, un volantino dal titolo: “Caro Sindaco, la Piscina Comunale non è tua. Restituiscila ai cittadini!”. Il Comitato in 4 punti ricorda: 1) Gennaio 2012: La piscina Comunale chiude per inagibilità del tetto, 2) Il sindaco Andrea Franceschi non interviene perché vuol costruire una nuova piscina (dal lontano 2007), 3) Ottobre 2012: vengono depositate in comune 1636 firme per la risistemazione e riapertura della piscina comunale, 4) Marzo 2013: sono trascorsi un anno e due mesi dalla chiusura e siamo ancora al punto di partenza: piscina comunale chiusa e nessun progetto della nuova struttura. Sul retro si trova parte della risposta del Sindaco inviata a Marina Menardi del Comitato Civico: «La ristrutturazione della vecchia piscina non è stata inserita nel piano opere pubbliche e nel bilancio pluriennale. L’Amministrazione, dopo aver approfondito ulteriormente la vicenda anche alla luce della raccolta delle firme da Voi organizzata, ha deciso di tenere fede al programma elettorale sul quale ha ricevuto la fiducia della cittadinanza lo scorso mese di maggio. L’intervento non è stato giudicato economicamente sostenibile alla luce dei continui tagli né conveniente a fronte del beneficio di un breve intervallo d’attività che sarebbe intercorso tra la ristrutturazione della vecchia e l’apertura della nuova piscina». Andrea Franceschi afferma: «Per dovere di completezza, amore di verità e in piena trasparenza vorrei integrare quanto riportato dal volantino sulla vecchia piscina. La struttura è un colabrodo. È un edi ficio fatiscente che non può più ospitare un impianto sportivo. Il tetto che casca in testa alla gente non è l’unico problema. Rifatto il tetto - cioè buttati via 1,5/2 milioni di Euro - ci sono le tubazioni paleolitiche, il concetto e gli spazi strutturati secondo i livelli qualitativi di mezzo secolo fa, l’impianto di riscaldamento che, o scalda l’acqua, o scalda l’aria, perché a scaldare entrambi non ce la fa. E come potremmo mai pensare di spendere milioni di euro per una struttura vecchissima che non ha saune, bagni turchi, aree wellness e centro benessere? È questo quello che Cortina d’Ampezzo dovrebbe offrire ai suoi residenti e ai turisti? Sarebbe come pretendere di riavere i servizi igienici in giardino e solo un dissennato potrebbe pensare di ristrutturare la vecchia piscina. A questo punto, quindi, salvati i corsi per i bambini grazie agli accordi stipulati con alcune strutture alberghiere di Cortina, l’unica cosa da fare è costruire una piscina ex novo, cosi come scritto nel programma di mandato letto in consiglio comunale. Questa è la filosofia con la quale stenderemo il bando di gara. Chiederemo a) una piscina contemporanea nella zona della stadio, cioè un impianto sportivo che non ricordi una periferia sovietica e b) che l’edificio che ora ospita la vecchia piscina diventi un hotel a cinque stelle (...). Questa è la nostra filosofia, portata avanti sempre con grande coerenza: avere strutture sportive nuove - come la palestra di roccia in arrivo, o il golf che dobbiamo assolutamente completare - e non impianti vecchi e rattoppati». (...)

© il Notiziario di Cortina

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