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“VIBRAZIONI” ALLA GALLERIA LE MUSE FINO AL 4 SETTEMBRE 2016

18 Agosto 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
Alla Galleria Le Muse 1, in Corso Italia 21, è allestita l'originale mostra dal titolo: “Vibrazioni”. Ho chiesto a Giuliano Matteucci il perché di questo titolo: “Vibrazioni” e lui ha  risposto: “L’ho chiamato così perché mi sono soffermato in particolare sul quadro di Guglielmo Ciardi Pesca nella laguna, 1882 ca, olio su tela. Le vibrazioni sono date dalla luce intesa come elemento che anima la scena che nel pittore veneziano è espressa dal cielo alla maniera di Turner”.
Guglielmo Ciardi: Pesca nella laguna, 1882 ca, olio su tela (www.ilnotiziariodicortina.com)
Le  “vibrazioni ” sono anche nelle altre opere ? Certamente. Nel quadro macchiaiolo di Telemaco Signorini Bambini sulla strada di Settignano  1882- 1885, olio su cartone, l’effetto della pittura vibrata è dato dalla luce che illumina la campagna toscana. Le “vibrazioni” in Messindoro, 1914, olio su tela cm 95x120 di Plinio Nomellini ricordano vagamente la tecnica di Van Gogh. Nel quadro Pasqualina Spadini con in grembo la piccola Maria 1914-1915 di Armando Spadini la vibrazione è impressa nella figura contro luce; il raggio di sole sfiora la sagoma femminile come se fosse osservata attraverso un vetro prismatico illuminato dai raggi. Come contraltare alle vibrazioni di luce s’inserisce Mercato a Costantinopoli  1886, olio su tela, cm 27,5x35,5 di Alberto Pasini, uno dei maggiori orientalisti europei, che con una tecnica quasi da miniaturista focalizza ogni dettaglio della scena: in questo caso il soggetto è scelto per “fondere” le figure in uno scenario orientale valorizzato dai giochi di ombre. Telemaco Signorini: Bambini sulla strada di Settignano
1882-1885, olio su cartonea (www.ilnotiziariodicortina.com) Che cosa può dire della “Passeggiata in piazzetta” del 1900 circa, olio su tavola di Pietro Fragiacomo? È tutt’altro che pittoresca dato il taglio e l’angolazione dell’inquadratura, si intravedono sullo sfondo i Giardini della Biennale e l’Isola della Giudecca; motivo tra i più amati dall'artista triestino. C’è la vibrazione in un colore scomposto? La maggiore vibrazione di un colore scomposto nelle varie tonalità e al tempo stesso amalgamato a un punto tale da creare una tavolozza uniforme è forse nel quadro di Carlo Fornara Ottobrata, 1930-1932, olio su tela. Il modello segantiniano è espresso in una visione di pace e di grande poesia. In galleria è esposto un documento raro: il quadro di Giovanni Boldini: Alaide Giovanni Boldini: “Alaide Banti con il fratello Ottavio in giardino”, 1885 ca. olio su tavola (www.ilnotiziariodicortina.com) Banti con il fratello Ottavio in giardino, 1885 ca., olio su tavola. È una pagina della vita dell’artista, visto che raffigura la figlia del grande pittore macchiaiolo e amico Cristiano Banti. Alaide era la modella prediletta e aveva un rapporto intimo con Giovanni Boldini. La scena la riprende nel momento del suo splendore femminile in una pausa con il fratello minore nel parco della Villa Banti a Montemurlo presso Prato. Il quadro tipico, dello stile parigino, è un’importante pagina toscana e autobiografica e lo stesso artista ne fu legato a tal punto da tenerlo fino alla morte. Una mostra da vedere per riscoprire, attraverso le opere dei grandi maestri, un mondo ricco di pace, poesia e di vibrazioni. Feliciana Mariotti  

© il Notiziario di Cortina

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