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Gli edifici di Cortina schedati dagli studenti dell'Università IUAV

15 Novembre 2012
Feliciana Mariotti
Archivio 2012

L'università IUAV, in collaborazione con la Consulta per il Paesaggio di Cortina, condurrà uno studio approfondito del sistema urbanistico-edilizio di Cortina d'Ampezzo. A tal proposito nella nostra località sabato e domenica arriveranno 120 studenti, con il professor Giorgio Nubar Gianighian, per una prima schedatura sugli edifici d'Ampezzo. E' il primo passo di un progetto triennale che porterà, successivamente tutti i dati e gli studi raccolti saranno usati per la stesura del piano paesaggistico, come da direttive europee e regionali. I ragazzi avranno macchina fotografica e schede di rilevamento,  si intratterranno presso il liceo Orsoline, il loro punto di coordinamento sarà la sala cultura don Pietro Alverà e saranno accompagnati nei vari siti grazie ai mezzi della SEAM.

 “Il programma del corso di Restauro Urbano del primo semestre dell’a.a. 2012-13, che è stato preparato in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Cortina d’Ampezzo, assessore all’Urbanistica, - ha detto il professor Giorgio Nubar Gianighian - intende collaborare alla redazione del Piano Paesaggistico, ai sensi del vigente Codice dei beni culturali e del paesaggio. Come prima fase del lavoro ricognitivo ci si rivolgerà al patrimonio edilizio nella sua interezza, schedandone l’epoca di costruzione, la tipologia edilizia col numero di piani e la forma del tetto, i materiali costitutivi dell’edificio, gli eventuali elementi aggiuntivi, gli spazi di pertinenza, evidenziandone la caratterizzazione paesaggistica, col rilievo degli orti, degli alberi da frutto, dei giardini e recinzioni. Si cercherà d’ampliare la panoramica della scala di valore degli edifici, oggi limitata all’architettura anonima ampezzana e a quella firmata da Edoardo Gellner, scoprendo che esistono sia il liberty che il razionalismo, accanto all’architettura eclettica, nella valle. Seguirà una valutazione complessiva di ogni edificio sullo stato di conservazione, sulle alterazioni subite e il suo rapporto col contesto. Durante il rilievo s’annoteranno gli elementi superstiti del paesaggio agrario, quali i terrazzamenti e i muri di contenimento del suolo e di confine, le varie strade bianche e di servizio al bosco, la rete dei torrenti e dei ruscelli, onde valutarne l’efficienza del suo controllo durante le piogge eccezionali e nel disgelo. Ogni informazione sarà inserita in un sistema informativo territoriale, a cui si sommeranno analisi a tavolino, che consentiranno di seguire la scomparsa del prato e pascolo a favore dell’avanzata del bosco, le presenza dinamica delle frane e delle valanghe, la crescita degli alberi di recinzione a scala urbana, coi suoi effetti nel nascondere gli edifici in un bosco frammentato e privatizzato. Successivamente, in base alle ricerche compiute dalla tesi di laurea degli architetti Matteo Apollonio e Fabrizio Luchetti, in cui sono state rivelate le persistenze del paesaggio agrario storico nella valle d’Ampezzo, sia edificato che allo scoperto, si sarà in grado di incrociarne i risultati con quelli del nostro nuovo rilevamento, onde scoprire la dinamica trasformativa generale e di individuare alcune regole per la conservazione, il miglioramento e la mitigazione del paesaggio culturale esistente. Questo sarà il contributo del lavoro del corso per quest’anno”.

“Questo è l'inizio di un importantissimo lavoro - ha detto Adriano Verocai assessore all'Urbanistica - che dovrà portare ad una semplificazione delle procedure di approvazione edilizie, nonché ad una riduzione dei vincoli, ed al miglioramento della qualità ambientale e urbana. Il piano paesaggistico è obbligatorio per legge e abbiamo voluto iniziare il lavoro in casa per non correre il rischio che, prima poi, ci venisse calato dall'alto. In campo urbanistico si stanno susseguendo importanti novità: il Piano di Assetto del Territorio che verrà approvato a breve; l'Osservatorio sul Paesaggio delle Dolomiti che sta già muovendo i primi passi; la Consulta Comunale sul Paesaggio; e ora, appunto, la collaborazione con l'Università di Venezia. Successivamente tutto il lavoro prodotto verrà condiviso con la Soprintendenza ai Beni Ambientali per poter stilare il “Codice d'Ornato” di Cortina d'Ampezzo. Si può ben dire che, anche su questo argomento, Cortina fa da battistrada”.

© il Notiziario di Cortina

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